mercoledì 21 marzo 2018

Lo Scopo degli Shatkarma

Da “Gheranda Samhita”, Swami Niranjanananda Saraswati

Tramite gli shatkarma, l’armonizzazione di ida e pingala, i due principali flussi di energia, è stabilizzata; determinando purezza ed equilibrio fisico e mentale. Gli shatkarma equilibrano anche vata, il vento; pitta, la bile, e kapha, il muco: i tre disordini che si creano nel corpo. Secondo l’ayurveda e l’hatha yoga, ogni squilibrio in questi tre disordini fa sorgere la malattia. Gli shatkarma sono utilizzati anche prima del pranayama e altre pratiche elevate di yoga in modo che il corpo sia libero dalle malattie e non crei alcun ostacolo lungo il sentiero spirituale.

Queste potenti pratiche non dovrebbero mai essere intraprese dopo la semplice lettura di un libro o dietro insegnamento da parte di persone inesperte. Secondo la tradizione, una persona ha il diritto d’insegnare agli altri solo dopo essere stato istruito dal guru. È essenziale che tali istruzioni siano date personalmente, compresa la conoscenza di quando e come le pratiche devono essere fatte, secondo le necessità individuali. Nella Gheranda Samhita (capitolo I, verso 12) si legge:

Dhautirvastistathaa netih laulikee traatakam tathaa; Kapaalabhaatishchaitaani shatkarmaani samaacharet.

Eseguire gli shatkarma (dhauti, basti, neti, lauliki, trataka e kapalbhati) è essenziale.

In questo verso sono elencati i sei tipi di pratiche di pulizia: dhauti, basti, neti, lauliki (anche chiamato nauli), trataka e kapalbhati. Gli shatkarma purificano il corpo. Il loro scopo, comunque, non è solo la purificazione fisica, ma anche la purificazione interiore. Quando il corpo è purificato, i disordini interni sono rimossi e si ottiene un ottimo stato di salute. Senza purificazione il corpo non può essere pronto per le pratiche di yoga più elevate.

Dopo la purificazione, un essere umano vive più a lungo sulla terra. Nelle Upanishad e nei Veda è scritto in vari passi che gli esseri umani vivono per cento anni, jeevema sharadam shatam. Questo non è solo il pensiero dei Veda, delle Upanishad o di antiche filosofie, è la verità. Se un essere umano rimane sano e libero dai disturbi, vivere per cento anni o più, è naturale. La replicazione cellulare può continuare per lungo tempo, se la programmazione non è interrotta da impurità o squilibri.