mercoledì 22 marzo 2017

Siddhasana e il cuore

 Swami Satyananda Saraswati

Recentemente gli scienziati hanno scoperto un’importante connessione tra il metabolismo riproduttivo e il cuore. Un livello eccessivo e incontrollato di testosterone, l’ormone maschile, nel sangue è correlato con la predominanza di alcuni tratti che caratterizzano la personalità cardiaca come una maggiore assertività, avidità e un’aggressività latente o palese, tipologia di persone maggiormente a rischio d’infarto. La ricerca ha rivelato l’esistenza di zone di specifici ricettori di tale ormone nel tessuto del miocardio cardiaco e anche nelle pareti dei vasi sanguigni più grandi e ora si pensa che i danni del miocardio siano indotti dall’accumulo di testosterone in queste zone.

L’infarto è molto più frequente negli uomini che nelle donne, fino all’età della menopausa ma, dopo, l’incidenza tra i due sessi è simile. Ciò suggerisce che l’ambiente creato dall’ormone femminile dona una protezione naturale al cuore femminile mentre quello maschile è danneggiato proprio dell’eccessiva circolazione dei livelli dell’ormone maschile. Per far fronte a questo il metabolismo emozionale e sessuale maschile deve essere controllato. A questo scopo noi raccomandiamo la pratica della meditazione in siddhasana, dove si ha una pressione del tallone che è in basso nell’area della ghiandola prostatica nella zona del piano perineale e il tallone sopra è contro l’osso pubico, sopra la radice dell’organo riproduttivo.

Questa posizione stabilizza i due centri psichici inferiori, muladhara e swadhisthana chakra, dirigendo il prana in alto verso i centri superiori. Il blocco dell’energia all’interno di questi due centri è responsabile di molti problemi di salute e crea anche una barriera che deve essere oltrepassata nella vita spirituale. Muladhara è il centro radice dove giace silente e addormentata l’infinita fonte di energia pranica, mentre swadhisthana è il centro responsabile del metabolismo sessuale ed emozionale dove la nostra energia psichica si manifesta in modo più spontaneo.

Quando la vita emozionale non va oltre questo livello, la pressione sanguigna e la funzione cardiaca rimangono instabili e il nostro ruolo e scopo nella vita rimangono mal definiti e poco chiari. Si ha un “dolore” nel cuore quando non si fa mai esperienza di costanza, di cosa accade realmente al di là delle sensazioni emotive volubili e transitorie. Le esperienze più elevate del cuore e della mente umana rimangono impenetrabili a meno che l’energia non si stabilizzi e salga verso i centri superiori di consapevolezza. In questo senso i disturbi cardiaci possono essere considerati malattie evoluzionistiche: si soffre a causa della schiavitù sul piano emotivo, mentre il nostro essere brama di fare esperienza della costanza della vita che sorge quando i legami emozionali e le avversioni sono stati trascesi.

Siddhasana è la posizione raccomandata dal Dottor Christian Barnard, chirurgo che si occupa di trapianti di cuore, per stabilizzare la funzionalità cardiaca dei suoi pazienti. Abbiamo notato che dà molti benefici se appresa durante la tarda adolescenza o intorno ai vent’anni, quando le spinte emotive, sessuali e le passioni sono suscettibili di indisciplina. In quegli anni si è visto che siddhasana aiuta a correggere problemi come l’eccessiva emissione notturna. Se eseguita nel corso di tutta la vita protegge dai danni emotivi e stabilizza le passioni, evitando la morte a causa di problemi cardiaci. Il cuore è protetto quando non vi è repressione e nemmeno espressione anarchica dei complessi emozionali. La chiave per la prevenzione cardiaca è nell’espressione controllata dei desideri, degli istinti, delle spinte emozionali e tutto questo si impara seguendo i precetti e le pratiche di yoga durante tutti gli stadi della vita. Inserendo alcune asana, pranayama e meditazioni nella routine quotidiana in un’età giovanile, si eviterà l’affaticamento cardiaco durante la mezza età e le emozioni saranno canalizzate ed espresse in modo più creativo durante tutta la vita.

Il ruolo centrale del colesterolo dovrebbe essere ben compreso. Questa sostanza grassa è il precursore da cui gli ormoni sessuali sono sintetizzati dalle gonadi e dalle ghiandole surrenali. È utilizzato anche nella produzione degli spermatozoi dai testicoli insieme ad altre proteine lipidiche complesse note come lipoproteine. Queste sono necessarie per fornire i requisiti strutturali agli spermatozoi e anche tutto il necessario che dà loro la capacità di essere così energici e mobili.

Se il metabolismo emozionale e riproduttivo è senza regole e incontrollato il ricambio degli spermatozoi deve avvenire molto velocemente e occorre, quindi, un’enorme quantità di energia per rimpiazzarli. Di conseguenza si necessita di un elevato livello di colesterolo e proteine che, di solito, viene da fonti alimentari. Ciò richiede una dieta ricca di proteine e grassi con conseguente richiesta di funzionamento dei sistemi fisiologici di digestione e di sintesi a un tasso molto elevato, alzando così il tasso metabolico e la temperatura basale del processo. Lo sforzo del cuore, degli organi digestivi come il fegato e degli organi di eliminazione come i reni, i visceri e le ghiandole sudoripare sarebbe inevitabile. Il risultato finale è un’usura eccessiva dei sistemi fisiologici e la conseguenza più importante è lo sforzo cardiaco.

Chiaramente, il metabolismo emozionale deve essere stabilizzato se si vuole preservare tutto l’organismo. Ciò può essere ottenuto con il duplice approccio della regolazione della dieta, consigliando una diminuzione dell’apporto di proteine e di grassi, e l’aumento della conoscenza, dell’espressione e del controllo di sé stessi, che si sviluppa seguendo il regale sentiero dello yoga tra gli scontri e le difficoltà della vita mondana. Questi provvedimenti sono i migliori rimedi contro le malattie cardiache per tutti.

A questo proposito, possiamo affermare che non è sufficiente seguire semplicemente i precetti di una religione tradizionale. Le religioni tradizionali, anche se potrebbero fornire una certa sicurezza mentale ed emozionale, in realtà sono repressive e anti-evolutive, in quanto non permettono di affrontare direttamente i fattori emozionali e istintivi della natura umana. Offrono solo precetti e concetti mentre lo yoga offre pratiche psicofisiche che canalizzano correttamente l’energia emozionale. La chiave per una soddisfacente vita affettiva e sessuale, libera dai conflitti mentali e dall’esaurimento fisiologico si trova nella pratica delle tecniche yogiche congiuntamente con le esperienze della normale vita quotidiana. Lo yoga non richiede rinuncia ma porta il praticante al pieno godimento della vita in ogni suo aspetto. Le esperienze della vita dovrebbero essere godute e comprese se si vuole progredire ed evolvere. La cieca aderenza ai dogmi blocca il processo evolutivo, portando malattie mentali e disturbi fisici. Lo yoga, invece, offre la via sublime per apprezzare pienamente la vita e per completare il viaggio evolutivo.

Tratto da:Yoga Magazine