mercoledì 21 dicembre 2016

Abbiate fede e praticate

Swami Shivananda Saraswati
Il progresso spirituale dipende dalla fede – dalla fede in Dio, dalla fede nelle scritture, dalla fede nel guru. La fede è alla base del progresso. Ogni progresso materiale, invenzione e scoperta dipendono dalla fede – la fede in sé stessi. L’uomo viaggia nello spazio. Se gli scienziati che hanno la responsabilità di mandare gli astronauti nello spazio continuassero a domandarsi se è veramente possibile fare questo, se dubitassero delle proprie capacità di farlo, il viaggiare nello spazio sarebbe ancora un sogno.

Abbiate fede in voi stessi. Abbiate fede in Dio. Abbiate fede nel guru. Può essere facile avere fede nella matematica, nell’astrofisica, nelle note leggi scientifiche e lavorare verso il raggiungimento dei propri obiettivi. Nel campo spirituale, dove vi sono leggi ed effetti non visibili è molto più difficile avere fede. Ma la fede all’inizio è necessaria. Facendo sinceramente sadhana anche solo per un anno intero, si otterrà una qualche piccola esperienza, una qualche concreta evidenza che vi convincerà dell’esistenza di un potere invisibile, dell’esistenza di leggi che la scienza non può spiegare, che la ragione non riesce ad analizzare. 

Più sadhana farete, più grande e profonda sarà l’esperienza. Con ogni nuova esperienza, la fede nel guru, in Dio, nelle scritture, nelle leggi spirituali aumenta. E man mano che la fede aumenta, farete più sadhana. La catena continua. Siate vigili e non cadete in preda alle tentazioni che hanno tutti gli aspiranti. Un giorno sicuramente otterrete l’esperienza finale, l’esperienza diretta, pratyaksha pramana – la prova positiva.

I sadhaka spesso vengono da me e si lamentano della mancanza di fede. Io dico loro: “Non vi preoccupate. Fate sadhana. Sadhana è prescritto proprio per indurre la fede.” Non c’è posto nel campo spirituale per chi dubita. Chi dubita non può progredire. Avere fede è difficile, non c’è dubbio. Pensate a Tommaso. Egli dubitò di Gesù.
Anche dopo che il grande maestro ebbe mostrato dei miracoli per indurre la fede nel discepolo, il discepolo non credette. Volle che il maestro mostrasse molti miracoli. Questa è la natura dubitativa. Questi sono i trucchi della mente. Uccidete questa natura dubitativa se volete progredire. È facile cantare: “Io non sono né la mente né il corpo, l’Immortale Sé io sono”. Ma se vi si chiede di rinunciare al pasto serale il giorno di Ekadashi non lo fate. E vi lamentate di non aver avuto ancora nessun progresso spirituale!

Oggi giorno è diventato di moda dire che è colpa del guru la mancanza di un progresso nel proprio sadhana. Potete portare un cavallo sul bordo di una vasca ma non potete costringerlo a bere. Il guru può solo insegnare. Spetta al discepolo fare sadhana. Il guru non può fare il sadhana del discepolo. Il guru può solo dire che inizialmente occorre avere fede in lui e fare sadhana, nient’altro. Tralasciamo la questione del guru interiore.

Il mondo è stato benedetto da una linea di Uomini Santi che hanno calpestato questa terra fiera con il loro passi divini. Tutti noi siamo a conoscenza dei loro insegnamenti. Tutti gli scolari sanno che non si deve rubare e che si deve dire la verità. Gli avvocati sanno che non devono procurarsi dei falsi testimoni. I dottori sanno che non devono derubare i poveri iniettando loro delle tinture colorate. I mariti sanno di dover essere sinceri con le proprie mogli. Ma quanti di voi mettono veramente in pratica tutto ciò? Quanti di voi mettono in pratica le cose buone che conosce e desiste dall’indulgere in quello che già sa essere cattivo? Pochissimi. Se un uomo vuole iniziare a praticare tutto ciò che sa essere buono e non più ciò che non lo è, anche se praticasse tutte le virtù e abbandonasse tutti i vizi, Dio gli manderebbe comunque una guida e se è necessario un guru nella forma fisica, Dio gli manderebbe anche quello.

Abbandonate l’ipocrisia. Siate sinceri. Se volete girare pagina nella vita e fare progressi nel campo spirituale nessuno vi può fermare, nemmeno tutto il mondo messo insieme. Ma se non siete sinceri, se siete solo curiosi, se non sapete il significato di ciò che dite e se non praticate ciò che professate lo stesso Dio non potrà aiutarvi. La soluzione è fondamentalmente dentro di voi.

Il guru è solo come una torcia. Illumina il vostro sentiero ma siete voi che dovete camminare lungo il sentiero. Il guru non può fare i passi al vostro posto. Sto ripetendo questo punto in modo che possa entrare in profondità nel vostro cuore. Abbiate una visione interiore. Guardate dentro voi stessi. Sedetevi da soli e fate introspezione. Cercate i vostri errori e rimuoveteli. Cercate nuove vie per la pratica delle virtù e praticatele. La teoria non serve a nulla senza la pratica. Non prendetevela con la teoria senza metterla in pratica.

“Servi. Ama. Dona. Purifica. Medita. Realizza”. Questa è la formula spirituale. Servite gli ammalati, i sofferenti e gli analfabeti? Amate i figli dei vostri vicini come i vostri? Date l’un per cento delle vostre entrate in carità, qualunque sia l’ammontare delle vostre entrate? Avete provato a rimuovere la lussuria, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e la gelosia dal vostro cuore attraverso japa, kirtan, swadhyaya ed ekadashi vrata? Se non praticate queste cose non potete fare nemmeno un minuto di meditazione. E senza la meditazione non potete realizzare Dio nemmeno se rinascete per altre mille volte.

Non date la colpa agli insegnanti. Gesù e Buddha, Shankara e Ramanuja, i guru dei Sikh e i tirthankara degli Jain – tutti sono vissuti e morti per voi. Gli insegnanti vi hanno dato sempre molto di più di ciò che meritavate. Inchinatevi a loro. Prostratevi davanti ad essi. Inghirlandate i loro ritratti. Leggete le loro scritture. Seguite i loro insegnamenti. Il sacro giorno di Guru Purnima è il giorno del ricordo e del ringraziamento. È il giorno adatto per riaffermare la vostra fede nel guru e per iniziare una nuova vita in accordo agli insegnamenti del guru secondo i suoi upadesha (istruzioni). Fate la risoluzione in questo giorno per iniziare a vivere una nuova vita. E vivetela.

Che Dio vi benedica tutti! Le benedizioni dei Brahma Vidya Guru possano discendere su tutti voi!