sabato 11 giugno 2016

L'Hatha Yoga e il risveglio della Kundalini

Swami Satyananda Saraswati
Lezione tenuta durante il Seminario per Insegnanti di Yoga a Collbatò, Spagna
La scienza dello yoga non propone nessuna grande sorpresa al mondo, ma dà all’uomo la speranza del risveglio del potenziale dormiente in ogni individuo. Quando un uomo è immerso nell’ignoranza, pensa e s’identifica solamente con la parte grossolana della sua esistenza: il corpo, la mente e le emozioni. Viene quindi catturato dal regno del dolore e del piacere. Sembra però, che la consapevolezza universale sia ad una svolta e l’uomo gradualmente, si stia interessando maggiormente alla scoperta della propria vera natura e ai mezzi per raggiungere quest’obiettivo.

Poiché l’uomo è talmente abituato a identificarsi con il corpo e con la mente, fa molta fatica a trascendere questo livello di consapevolezza e realizzare o fare esperienza della sua consapevolezza più elevata. Come possiamo distogliere la consapevolezza dalla natura inferiore e scoprire il collegamento con il sé più profondo ed elevato? Solo attraverso il risveglio dell’energia spirituale dormiente, della kundalini, possiamo raggiungere questo scopo. Lo yoga propone un metodo graduale e sistematico per il risveglio della kundalini, che è stato praticato e perfezionato negli anni.

Secondo le scritture, l’hatha yoga gioca un ruolo molto importante nel risveglio dell’energia spirituale. Così come in un’automobile deve esserci armonia tra il funzionamento dei freni, dell’acceleratore, del volante, ecc., nel nostro corpo i vari organi devono funzionare in armonia. Hatha Yoga significa equilibrio tra le due forme principali di energia del corpo fisico.

L’armonizzazione delle forze energetiche
Le due energie sono quella lunare, rappresentata qui dalla sillaba ‘ha’ e quella solare, rappresentata dalla sillaba ‘tha’. Dal punto di vista della scienza moderna, l’energia lunare corrisponde alle funzioni mentali dell’uomo ed è l’insieme dei processi di conoscenza, pensiero, ragionamento, ricordo ed analisi. L’energia solare, invece, include il movimento, la locomozione e la vita. I processi della respirazione, della digestione, della secrezione, della circolazione e del concepimento sono tutti racchiusi nel campo dell’energia solare.

Quando c’è armonia tra le funzioni mentali e praniche del corpo, lo yoga fluisce senza ostacoli. Ma, quest’armonia si ha raramente. Nella maggior parte delle persone predomina l’energia solare o quella lunare. Un eccesso d’energia solare manifesta rajo guna e se predomina l’energia lunare è presente maggiormente tamo guna. Se l’energia lunare è debole e quella solare potente, si ha agitazione, violenza e schizofrenia. Le persone sono voluttuose a causa di un eccesso dell’energia solare. Al contrario, quando l’energia lunare è più potente, l’uomo cade nei regni della depressione e della frustrazione. Perciò, se volete armonizzare le due forze, dovete mantenere in equilibrio la frustrazione e la depressione con l’aggressività e l’azione. Queste due energie del corpo fisico sono note come la mente e la vitalità. Nella terminologia moderna le chiamiamo sistema nervoso simpatico e parasimpatico e controllano il funzionamento di tutto il corpo. Uno squilibrio tra questi due sistemi può portare all’internamento in un ospedale psichiatrico o in carcere. Mentre un equilibrio ha come risultato il risveglio delle energie più elevate.

La purificazione delle nadi
Secondo le scritture dell’Hatha Yoga, ci sono 72.000 nadi, o circuiti di flussi nel corpo umano, che controllano tutte le varie funzioni fisiche. Di queste, ida e pingala sono le più importanti. Pingala nadi trasporta l’energia solare o il flusso di prana shakti, mentre ida nadi l’energia lunare o la shakti mentale. Queste due nadi fluiscono all’interno della colonna vertebrale, ida sul lato sinistro e pingala su quello destro. Nei vari centri lungo la colonna vertebrale, ida e pingala si diramano verso i vari organi del corpo. Usiamo la centrale elettrica come esempio. I cavi dell’alta tensione lasciano la stazione centrale e la corrente giunge alla stazione di trasformazione, pronta per essere distribuita alle prese domestiche.
Allo stesso modo, ida e pingala conducono una portata elevata d’energia verso i siti dei chakra, dove è trasformata in un voltaggio inferiore. In questo modo l’energia mentale e quella pranica fluiscono verso le varie parti del corpo. Quando le nadi non fluiscono liberamente, vi sentite deboli mentalmente o fisicamente. A causa di un eccessivo e inutile pensare, le nadi sono, generalmente, deboli, impure e incapaci di condurre efficacemente la shakti pranica e mentale ai vari organi del corpo. Quindi, una funzione importante dell’hatha yoga è la purificazione delle nadi.  

Oltre a ida e pingala c’è un’altra nadi molto importante che fluisce nel centro della colonna vertebrale. Essa è sushumna e conduce la forma più elevata d’energia. Sappiamo che mentre ida e pingala conducono l’energia terrena, il flusso d’energia di sushumna è di natura cosmica. Mentre l’energia pranica e quella mentale sono finite, l’energia cosmica di sushumna è infinita. Perciò, l’obiettivo principale dell’hatha yoga è di connettere questo corpo finito con quella sorgente infinita.

Così arriviamo alla comprensione che l’hatha yoga non è lo yoga fisico: è una pratica elevata che si attua all’interno del corpo. La pratica dei sei kriya di pulizia, le asana, il pranayama, i mudra e i bhandha, tutti insieme dovrebbero essere considerati lo yoga fisico.

Lo scopo delle asana e del pranayama
Sebbene le persone stiano utilizzando le asana per il trattamento delle malattie, questo non è il loro scopo reale. È soltanto un beneficio collaterale. Le asana di yoga sono un’importante preparazione per il kundalini yoga, in quanto generano un blando risveglio dei chakra. Quando vivevo con il mio guru, Swami Sivananda, trascrivevo a macchina i suoi scritti sullo yoga. Quando egli scriveva che sarvangasana risveglia vishuddhi chakra, bhujangasana manipura chakra e che la pratica di sirshasana risveglia sahasrara, io non ci credevo. Pensavo che tutto questo fosse un’assurdità, fino al giorno in cui Swamiji spiegò in che modo viene esercitato un blando risveglio in ogni chakra mentre si praticano le posizioni.
Con la pratica del pranayama creiamo la corretta organizzazione dell’energia pranica nel corpo. Riforniamo di prana le aree in cui vi è carenza ed equilibriamo gli eccessi in altre. Infatti, il termine pranayama letteralmente significa rifornire e bilanciare l’energia pranica nelle varie dimensioni del corpo. Qualche volta, quando vi state rilassando, il prana si trova nel sistema digestivo, o quando state mangiando, il prana è nel cervello. Quando avete bisogno di prana in muladhara o in sahasrara, dovreste essere in grado di rifornirli. Quando sedete in meditazione avete bisogno di un eccesso di prana nelle regioni elevate del cervello e mentre mangiate avete bisogno di maggior energia pranica nel sistema digestivo. Allo stesso modo, quando praticate yoga nidra o quando dormite, il vostro prana dovrebbe essere distribuito in tutto il corpo. Quando avrete padronanza del pranayama, potrete trasferire il prana verso ogni parte del corpo.

Il pranayama aumenta la vitalità ed assicura un’ottima salute, ma è molto più di semplici esercizi di respirazione. Mira a ‘disturbare’ la kundalini addormentata. Nadi shodhana, bhastrika, kapalbhati, shitali e shitkari pranayama sono tutti modi per raggiungere questo scopo.

Pranayama e mantra sono una combinazione molto potente e si dice siano la vera definizione di yoga. Se avete un missile sulla cui testa si mette un’arma atomica, esso diventerà il portatore di tale arma nucleare. Allo stesso modo, il prana è come un missile e il mantra è l’arma nucleare al suo apice.

Comprendere il prana
Il prana non è qualcosa che prendiamo con l’aria che respiriamo: nasciamo con esso. Il prana si crea quando siamo nell’utero di nostra madre. L’universo intero funziona grazie al prana. Se non ci fosse prana, non ci sarebbe esistenza e se il prana si ritirasse dall’universo, si avrebbe la disintegrazione totale. Se volete capire cos’è il prana, dovete comprendere l’esistenza. Quando non c’è esistenza, i prana sono dormienti e quando i cosmi si formano, è grazie all’esplosione dei prana.

Il prana ha due aspetti: il microcosmico e il macrocosmico. Non vi parlerò del prana macrocosmico perché è qualcosa che non si può capire; io non posso parlarne e voi non sareste in grado di comprendere. Mentre l’aspetto microcosmico del prana universale è in me, in voi e in ogni oggetto dell’universo, sebbene in una forma grossolana. Noi non siamo capaci di pensare al prana nella sua forma sottile ma esso è convertibile. Così come la materia è convertibile in energia e l’energia nella materia, il prana può essere convertito in azione e l’azione in prana. Quindi, nell’hatha yoga la scienza del pranayama è considerata suprema.

Connettere ida, pingala e sushumna
Nel corpo umano ci sono due centri vitali importanti. Uno è muladhara chakra, alla base della colonna vertebrale e l’altro è ajna chakra, all’apice della colonna. Ida, pingala e sushumna sono emanate da muladhara e terminano in ajna. La kundalini addormentata risiede in muladhara e il suo percorso di ascesa è all’interno di sushumna nadi.  A meno che non siete dei praticanti regolari di yoga da diverso tempo, ida e pingala non sono in comunicazione con sushumna. Ma quando praticate trataka e kapalbhati, esse sono connesse. Quando questo collegamento è stabilizzato, l’energia più elevata fluisce in esse.

Vi farò un esempio. Nel vostro contatore elettrico domestico ci sono tre linee: una positiva, una negativa e una neutra. Se rimuovete la linea neutra, le luci immediatamente si affievoliscono. Anche se l’energia è condotta tramite la linea positiva e quella negativa, la neutra è necessaria al mantenimento del voltaggio elevato.

La linea negativa è chiamata ‘linea fredda’ e quella positiva ‘linea calda’. Allo stesso modo, ida nadi conduce l’energia fredda, pingala quella calda e sushumna è l’amplificatore, il booster. Per risvegliare ajna chakra e creare l’unione tra i tre conduttori d’energia nel corpo, dovete praticare shambhavi mudra. Semplicemente, chiudete gli occhi e concentratevi sul centro tra le sopracciglia. Quando aprirete gli occhi, cercate di guardare il centro tra le sopracciglia. Quando shambhavi mudra diverrà potente, interiormente vedrete una luce.

Per padroneggiare shambhavi mudra, dovete praticare trataka. Trataka non è semplicemente fissare lo sguardo su di un punto, sebbene all’inizio dovrete tenere gli occhi fissi su qualcosa. In seguito, gradualmente, gli occhi diverranno concentrati al centro tra le sopracciglia e shambhavi mudra evolverà, portando ida, pingala e sushumna in unione, innescando il flusso dell’energia kundalini.    

Quando quest’energia inizierà a fluire, si farà esperienza di sintomi ben definiti. La coscienza si manifesterà nella forma d’illuminazione. È un’esperienza psichica nella quale vedrete lo sfavillio della luce. Potete chiamare quest’esperienza rivelazione o illuminazione. 

Molti vedono i bagliori come un’esplosione di luce, mentre altri fanno esperienza come di un crepuscolo che lentamente aumenta. Quest’illuminazione indica che ha luogo l’unione di ida, pingala e sushumna. Questo è lo scopo ultimo dell’hatha yoga.

Il prana e la kundalini
Quando esaminiamo il significato assoluto dell’hatha yoga, scopriamo che è l’unione di sushumna con ida e pingala. In altri termini, è l’unione della forza pranica macrocosmica con la forza pranica microcosmica. Quindi, la pratica dell’hatha yoga può portare alla destinazione finale. Qual è la destinazione finale? Il risveglio del prana. E cos’è il prana? Prana e kundalini sono sinonimi. Il risveglio del prana è il risveglio della kundalini e nel risveglio della kundalini unite voi stessi con il prana cosmico.

La kundalini è prana shakti microcosmica. Simbolicamente si dice sia un serpente, ma potete pensarla in qualunque modo vogliate. Il prana non ha forma o dimensioni: è infinito. Il prana è l’esistenza e noi siamo tutti esempi di prana. Ma, il nostro prana è di un voltaggio molto basso, perciò occorre insegnare a tutta l’umanità come aumentare il voltaggio del prana.