domenica 22 marzo 2015

Yoga e l'effetto placebo


Studi recenti hanno messo in discussione ciò che sapevamo su una vasta gamma di patologie. Spesso il placebo risulta essere efficace tanto quanto i trattamenti convenzionali. E la tendenza a sorvolare su questi risultati con un semplice avvertimento di "finta medicina" sottovaluta importanti implicazioni.

Non sappiamo di essere soggetti a pubblicità coercitive riguardo la chirurgia spinale, ma è stato dimostrato che, sottoponendo a risonanza magnetica persone senza dolore, si riscontrano le stesse percentuali di ernia del disco, rispetto a persone  soggette a dolori. In un altro studio eclatante, è stato scoperto che, fingendo di eseguire un intervento chirurgico al ginocchio, si è ottenuto lo stesso risultato prodotto dalle reali riparazioni del menisco. E quando è stato testato un metodo simile in una procedura per il trattamento del dolore toracico associato ad angina, i pazienti trattati in modo fittizio, hanno mostrato un miglioramento dell'80%, mentre quelli realmente operati solo del 40%. In altre parole, il placebo ha agito meglio della chirurgia.

L'effetto placebo non è qualcosa di nuovo. Un farmaco può essere considerato efficace solo se funziona meglio di un placebo, che di solito è una pillola di zucchero o qualche altra sostanza inerte. Il placebo non ha di per sé intrinseche proprietà medicinali. Eppure hanno costantemente mostrato, negli studi clinici, di produrre un miglioramento del 35-45% per qualsiasi patologia vengano utilizzati.

Ancora più straordinario è che il potere del placebo sembra essere sempre più forte. Il tasso di fallimento delle nuove medicine rispetto al placebo, negli studi di Fase III tra il 2001 e il 2006 è aumentato dell'11%. L'FDA (l’Agenzia, americana, per gli Alimenti e i Medicinali) ha approvato solo 19 dei "farmaci primi-per-tipo" nel 2007, che è il numero di approvazioni più basso dal 1983. Ancor più sorprendenti sono gli studi che dimostrano che gli antidepressivi come il Prozac, che sono sul mercato dalla fine degli anni '90, se ora venissero nuovamente testati, potrebbero non essere più approvati.

E non è che i farmaci siano diventati più deboli: un elenco superficiale dei loro spaventosi effetti collaterali può confermarlo. Ma l'efficacia del placebo è decisamente sempre più forte. Analisi complete su antidepressivi testati hanno fatto emergere un drammatico aumento della risposta al placebo fin dal 1980. Si stima che la “dimensione dei risultati” nei gruppi di placebo sia ormai quasi raddoppiata.

Allora cosa dobbiamo pensare del fatto che gli affermati protocolli medici, si stiano dimostrando di poco più efficaci rispetto ad una forte convinzione?
Da un punto di vista puramente empirico, l'effetto placebo mostra l'importanza della percezione e del ruolo del cervello nella salute fisica. Ma, implicitamente, nell'effetto placebo ci sono realtà scomode, quali, il fatto che solitamente la risposta risulta da “reazioni istintive” legate a pensieri di fantasia. Si capisce così, perché ci sono quelli che sfruttano irresponsabilmente il concetto di pensiero positivo sia come cura per il cancro che come chiave per ottenere un milione di dollari.

Mentre il concetto di mente di cui sopra è facilmente ridotto a capricci soggettivi e ciarlataneria, una risposta allarmistica è altrettanto controproducente in quanto causa paura, che può creare essa stessa delle patologie. L’opposto del placebo, denominato nocebo, è stato anch’esso ritenuto veritiero. Se pensate che una pillola di zucchero stia per avere effetti collaterali negativi, probabilmente quella stessa pillola finirà per avere effetti negativi. Spaventare le persone e imporre protocolli che a malapena superano il placebo, sicuramente non funziona.

Ed è proprio per questo che così tante persone si rivolgono alle pratiche di yoga. Quando viene usato in modo appropriato, lo yoga è il più importante di tutti i placebo. Esso fornisce esperienze e idee che incoraggiano la risposta di guarigione. I benefici non possono essere prontamente misurati con mezzi scientifici e, tuttavia, l’evidenza soggettiva e aneddotica della sua efficacia è più di quanto possa essere controllato.
Hai quarant’anni e inizi a sentire di stare rallentando? Devi avere “Low T.” (testosterone basso). Non lo sapevi? E’ solo un numero. O hai mal di schiena? Beh, qualche intervento di chirurgia vertebrale con il laser può rimediare da un giorno all’altro. Forse sei solo depresso. Nessun problema. Abbiamo una pillola che può trasformare la depressione in un simpatico personaggio dei cartoni animali che ti segue ovunque. O forse, non segui la medicina occidentale. Tu fai yoga. Se è così, hai sentito? E’ meglio che non ti abbassi piegandoti in avanti perché questo potrebbe rovinarti la schiena.

Ciò che non può essere negato è la questione di fondo che, dato un insieme di condizioni favorevoli e credenze, le persone possono guarirsi dall’interno.
Il problema è che, troppo spesso, se andiamo in uno studio medico o a un corso di yoga, siamo portati a pensare che, in qualche modo, abbiamo qualcosa che non va e abbiamo bisogno di essere aggiustati. Come se il nostro corpo non sia, in realtà, governato dalla stessa intelligenza profonda che muove gli oceani e facente parte dell’esistenza. Questo non esclude le volte in cui si ha bisogno d’interventi medici, anche miracolosi. Ma se, intervenendo, togliamo potere al meccanismo stesso di cui abbiamo bisogno per guarire, allora i nostri sforzi saranno nulli.

Nell’attenzione al benessere, è necessaria una profonda saggezza. Ogni persona ha una storia individuale che va tenuta in conto. E ci deve essere la volontà di permettere alle persone di fare delle scelte informate. Non siamo deboli di salute. La guarigione è possibile.