venerdì 21 marzo 2014

50° anniversario della Bihar School of Yoga e Convegno Mondiale dello Yoga

Swami Chidprakash Saraswati

Nell’anno appena trascorso, il  2013, tra il 23 e il 25 ottobre alla Bihar School of Yoga a Munger (India) si è commemorato il 50° anniversario della fondazione della scuola che è culminato con la celebrazione del  "Convegno Mondiale di Yoga”.

Il convegno si è svolto al "Polo Ground" di Munger dove hanno partecipato più di 18.000 delegati provenienti da tutto il mondo: capi spirituali, scienziati, dottori, educatori e personaggi di spicco di ogni ambito della vita hanno condiviso le proprie conoscenze ed ispirazioni. 

Durante il convegno si sono tenute conferenze, discussioni di gruppo, presentazioni, dimostrazioni pratiche ed incontri per discutere i principi e le tecniche dello yoga e la loro influenza sugli individui e sulla società.

Molte richieste di partecipazione sono state respinte a causa del gran numero di partecipanti, e molti insegnanti di yoga hanno dovuto rinunciare a partecipare in quanto i corsi, generalmente, iniziano in questo periodo dell’anno.

Il convegno inoltre è stato seguito in streaming sul web,  da circa 15.000 persone.

A parte il successo organizzativo e di partecipazione che è stato enorme e perfetto in ogni dettaglio, senza intoppi e problemi di sorta, il convegno, tramite il suo organizzatore Swami Niranjananda Saraswati (per noi Swamiji o Sw. Niranjan) ha gettato le basi di come dovrà essere l'approccio allo yoga nel prossimo ventennio.

L'ultimo giorno del convegno Swami Niranjan ha riepilogato la sequenza degli eventi che hanno portato all'organizzazione del convegno stesso. Si riportano, di seguito, le parole di Swamiji:

Il I° convegno sullo yoga organizzato da Swami Shivananda.
Il primo convegno, presieduto da Swami Shivananda, si tenne nel 1953 a Rishikesh. In quell’occasione vennero resi pubblici i concetti, le pratiche ed i principi dello yoga. A quel tempo la visione di Swami Shivananda era che ogni persona potesse condurre una vita divina: “non si può essere assorbiti, coinvolti ed intrappolati solo dalla vita materiale ma si può anche fare lo sforzo di realizzare la natura più elevata, sviluppare le potenzialità nascoste e condurre una vita divina”. È con questo sankalpa che Sri Swami Shivananda condusse il primo Convegno Mondiale sullo Yoga.

È necessario comprendere che nel 1953 lo yoga era un argomento sconosciuto in India così come nel resto del mondo. Lo yoga era visto principalmente come una pratica per yogi e reclusi che vivevano lontano dalla società, volti ad ottenere l’illuminazione: questa era la concezione che si aveva dello yoga. Sri Swami Shivananda fu il primo a dire: “Lo Yoga è per lo sviluppo della natura umana, lo yoga è per la coltivazione delle qualità di testa, cuore e mani”.

Il II° convegno sullo yoga organizzato da Swami Satyananda.
Il secondo Convegno Mondiale sullo Yoga si tenne nel 1973 a Munger, presieduto da Sri Swami Satyananda. A quel tempo la diffusione dello yoga a livello globale era il punto centrale. Sri Swami Satyananda ebbe sempre il pensiero, la visione, che lo yoga dovesse essere insegnato da persone che abbiano perfezionato lo yoga nella loro vita, non da comuni insegnanti di yoga. Fu in grado di prevedere che in futuro ci sarebbero state centinaia e migliaia di “insegnanti di yoga da libro”, che prendono in mano un libro, guardano alcune posture, iniziano ad insegnare alle persone e sostengono di conoscere lo yoga. Oggi vediamo che questo accade praticamente in ogni parte dell’India ed in ogni parte del mondo.

Prevedendo ciò che poi è accaduto, Sri Swami Satyananda iniziò a formare i sannyasin allo yoga. Fu Sri Swami Satyananda che combinò sannyasa e yoga.

Dopo il Convegno del 1973 il movimento dello yoga nel mondo fece passi da gigante: molti centri, ashram ed insegnanti di tutto il mondo iniziarono a diffondere il sistema di yoga visualizzato da Sri Swamiji. La cosa andò avanti per un po’ di tempo: la diffusione dello yoga, la ricerca sullo yoga, la scoperta dello yoga e lo studio dei modi per l’applicazione dello yoga nella vita e nella società.

Il III° convegno sullo yoga organizzato da Swami Niranjanananda.
Il terzo Convegno Mondiale sullo Yoga si tenne nel 1993 a Munger. Nel Convegno del 1993 l’enfasi fu nella creazione di una “Carta globale dello yoga”. In accordo alla “Carta”, il punto focale era la realizzazione di progetti per aiutare lo sviluppo sociale, lo sviluppo dell’individuo e la stimolazione della creatività umana.

Dopo questo convegno lo yoga arrivò nelle differenti aree e strati della società, in campi professionali ed industriali, nella medicina ed in altre professioni ed in varie organizzazioni come nell’esercito. Le pratiche di yoga furono applicate anche per il beneficio delle persone che soffrono di particolari bisogni e problemi. Così lo yoga ha guadagnato stabilità, ha guadagnato uno status ed uno scorcio di ciò che lo yoga può fare fu visto nel terzo Convegno Mondiale sullo Yoga.

Ora, vent’anni dopo, stiamo presentando il IV° convegno mondiale sullo yoga.
Ho riflettuto in  merito al punto centrale del Convegno. Quale dovrebbe essere? Vi ho osservati tutti: i sannyasin, gli studenti, i visitatori, gli ospiti, tutti sono passati sotto il mio scanner. Anche se non ho potuto vedervi, anche se non vi ho potuto incontrare regolarmente o giornalmente, ognuno di voi è passato sotto il mio scanner. Non solo quelli che si trovano qui in ashram ma anche coloro che vivono lo yoga nella società, dagli ultimi vent’anni ad oggi. Ho osservato come state vivendo lo yoga, cosa avete raggiunto, quanti progressi avete fatto. La fotografia mi dice che dobbiamo di nuovo rifocalizzare le nostre energie, le nostre intenzioni ed il nostro impegno per coltivare la consapevolezza spirituale e le qualità spirituali all’interno di noi stessi.

Per questa rifocalizzazione bisogna essere sinceri, bisogna essere seri riguardo a ciò che si fa ed occorre impegno. Sto usando queste tre idee per questo Convegno perché, dopo tutto, abbiamo una ricchissima eredità e tradizione, una ricchissima collezione d’insegnamenti dataci da Sri Swami Shivananda e da Sri Swami Satyananda.

La mia domanda per tutti voi è: quanto seguite questi insegnamenti? Questa è la mia domanda, pensateci. Se dite “pratico regolarmente yoga”, cosa fate effettivamente? Io non considero le asana come yoga, non considero il pranayama come yoga, non considero kundalini o kriya come yoga. Le persone praticano le asana per ottenere flessibilità o per sentirsi leggeri. Le persone praticano meditazione per fermare il chiacchiericcio delle loro menti agitate, non per coltivare la forza inerente al loro carattere, o per la chiarezza mentale, la saggezza e la conoscenza. Quindi, dov’è la sincerità nel nostro approccio allo yoga? Dov’è la serietà nel nostro approccio allo yoga? Dov’è l’impegno nel nostro approccio allo yoga? Si viene in ashram per divertirsi, per passare dei bei momenti, ma questo non è sufficiente. Potete divertirvi molto di più a Disneyworld. L’ashram non è Disneyland.

L’ashram è un luogo dove cercare di vivere e di fare esperienza degli insegnamenti dei maestri. L’ashram è un luogo dove imparare ad osservare e a superare, a trasformare e trascendere le proprie debolezze, i tratti negativi e le lacune. L’ashram è un luogo dove si può cercare di diventare consapevoli della forza interiore che può essere coltivata per rendere la vita più semplice e migliore. Ma noi siamo così invischiati con le nostre menti, con i nostri piaceri e dispiaceri, le ambizioni, le necessità ed i desideri che il fulcro della meta è perso. Dov’è la sincerità in questo? Dov’è l’impegno in questo? Dov’è la serietà in questo?

Quindi, insieme allo yoga, il tema del Convegno del 2013 sarà: le qualità che consentono all’individuo di progredire nella vita spirituale. Quali sono queste qualità? La sincerità, la serietà e l’impegno. Le parole importanti di questo Convegno sono solo queste tre.

Ciò che auspichiamo è che le indicazioni, il sankalpa, del Convegno Mondiale dello Yoga del 2013 tenutosi alla Bihar School of Yoga, esposto da Swami Niranjan, possa essere realizzato da ognuno al fine di rendere la vita quotidiana piena e completa.

Noi, insegnanti e collaboratori del Centro Hara, Scuola di Yoga Riviera delle Palme, cercheremo di concentrare al meglio le nostre energie e i nostri sforzi affinché il 2014 e gli anni a venire possano essere all’insegna di queste tre qualità: sincerità, serietà, impegno con l’augurio che questo divenga anche l’obbiettivo per tutti i soci, simpatizzanti, studenti.

Buona pratica!